Descrizione

Prima dell'epoca romana il territorio di Bosco Marengo era abitato dalla stirpe ligure dei Marici da cui deriva il toponimo "Marengo".

Conquistato nel 222 a.c. dai consoli Marco Claudio e Sulpicio Gallo passò sotto il dominio romano.

Intorno al 187 a.c. ad opera di Marco Emilio Lepido fu costruita la via Emilia che attraversa il territorio del comune passando a circa due chilometri dal paese, ed è in questo periodo che, nella zona, si formò un primo agglomerato di case che prese il nome di Media Silva probabilmente con la funzione di "mansione" e cioè di cambio cavalli.

E' nel periodo alto medioevale che nasce il paese di Bosco, tradizione vuole per volontà di Teodorico re degli Ostrogoti già insediato nel castello di Marengo, e per mano di Manlio da Lugo, nell'anno 498.

Dopo un lungo susseguirsi di dominazioni barbariche, negli ultimi anni del primo millennio, Ottone I imperatore di Germania eresse Bosco a marchesato, concesso ad Aleramo Marchese di Monferrato, da lui pervenne al suo discendente Ugone, primo Marchese del Bosco, fu uno dei sette famosi marchesati Aleramici.

Il territorio del Marchesato del Bosco si estendeva dall'attuale Alessandria fino quasi alle coste liguri.

I Marchesi del Bosco nel 1168 parteciparono alla fondazione di Alessandria il cui nucleo centrale, Borgo Rovereto, era sotto la loro giurisdizione.

Il potente Marchesato del Bosco durò fino alla metà del secolo XIV allorquando passò sotto il dominio del Ducato di Milano governato dai Visconti e poi dagli Sforza.

Il 18 ottobre 1447 si svolse sotto le mura di Bosco un'epica battaglia, detta del Tiglieto, in cui si scontrarono l'esercito francese e quello del ducato milanese condotto da Bartolomeo Colleoni, in quella battaglia l'intervento dei boschesi permise la vittoria del Colleoni, ancora oggi una lapide posta sulle mura del castello Sforzesco a Milano ricorda il valore e la fedeltà dei boschesi in quell'occasione.

A causa della sua posizione, sul confine tra il ducato di Milano e i possedimenti francesi, Bosco dovette subire numerosi assedi e saccheggi da parte degli eserciti stranieri che attraversavano l'Italia e il controllo del suo territorio passò di mano fra le parti più volte.

A causa delle continue scorrerie gli abitanti attraversarono un periodo di carestia e molte furono le abitazioni distrutte.

Nel 1528 l'imperatore Carlo V passò per Bosco e riconoscendo il valore dimostrato durante gli assedi degli anni precedenti accordò generosi sussidi alla popolazione.

Nel 1535, estinta la casata degli Sforza, Carlo V imperatore e re di Spagna, considerando il ducato di Milano un feudo imperiale se ne impadronì e con esso Bosco di cui faceva parte.

La nomina del boschese Antonio Ghislieri a Papa col nome di Pio V, nel 1566, influì notevolmente sulle sorti di Bosco; oltre a fondare il convento domenicano di Santa Croce favorì l'agricoltura riscattando i diritti d'acqua per l'irrigazione e finanziando opere per migliorarla ; eresse nel 1571 il monte frumentario, una vera e propria banca del grano, stipendiò un medico e un maestro; Filippo II di Spagna, per i legami che aveva con Pio V nel 1566 dichiarò Bosco Terra Insigne e accordò speciali privilegi a favore della comunità boschese.

Per la notorietà e per i benefici dispensati da papa Pio V il paese visse negli anni a cavallo del 1600 un periodo di floridezza anche culturale con numeroso clero e nobili.

Nel 1597 Filippo II re di Spagna, concesse il feudo di Bosco col titolo di contea alla famiglia Bonelli, imparentata con Pio V.

Nel 1630 anche la popolazione di Bosco fu colpita dalla peste e ben 1800 abitanti morirono a causa del morbo.
Nei primi anni del secolo XVII ripresero guerre e saccheggi con conseguenti miserie per gli inermi abitanti del paese, le guerre proseguirono con alterne vicende fino alla metà del secolo successivo e terminarono col passaggio della terra del Bosco dalla dipendenza spagnola a quella sabauda del Re di Sardegna.

Durante la prima campagna d'Italia il 2 maggio 1796 passò a Bosco Napoleone Bonaparte e vi si trattenne due giorni nelle stanze del convento di Santa Croce.

Bosco fu di nuovo terra di confine nel 1799 quando si scontrarono nelle sue vicinanze gli opposti eserciti francese e austro-russo e dovette subire un ennesimo terribile saccheggio da parte delle truppe francesi il 24 ottobre 1799.

Dopo la battaglia di Marengo del giugno 1800 Bosco si trovò compreso nei territori dell'impero francese di Napoleone Buonaparte, missive e atti amministrativi erano in lingua francese e anche qualche amministratore si firmava traducendo il proprio nome.

Con brevetto sottoscritto da Napoleone l'11 gennaio 1808 fu istituita la fiera annuale il martedì successivo la festa patronale di San Pio V e, con brevetto del 1 gennaio 1808 fu stabilito il mercoledì come giorno di mercato del paese.

Con la soppressione degli ordini monastici da parte del governo francese, il convento di Santa Croce fu destinato a ricovero per i veterani delle campagne napoleoniche, i quali dovettero lasciarlo dopo la caduta di Napoleone, nel 1823, dopo un periodo di abbandono, nel convento tornarono i frati domenicani.

A seguito della caduta di Napoleone nel 1814 Bosco tornò sotto lo stato sabaudo.

Con decreto reale del 12 febbraio 1863 venne aggiunto al nome del paese l'appellativo Marengo che prevalse su "Bosco Manlio", "Bosco Verde", "Bosco Ghislieri".

Bosco era capoluogo del mandamento che comprendeva Frugarolo e Fresonara, fino al 1896 fu sede di pretura, arrivò ad avere, intorno al 1900, circa 5000 abitanti ma con il prevalere della civiltà industriale su quella contadina e con lo spopolamento delle campagne perse l'importanza che fino ad allora aveva avuto, è da rilevare a conferma di ciò, che nel censimento del 1861 risulta che le cascine avevano una popolazione superiore agli 800 abitanti contro l'attuale centinaio, mentre il paese aveva una popolazione simile all'attuale.

Il convento di Santa Croce con decreto governativo del 16 febbraio 1860 venne soppresso, i locali vennero destinati a magazzino, ad ospedale oftalmico e, dopo pochi anni, a riformatorio quale è rimasto fino al 1989, in questi ultimi anni è stato destinato a sede del World Political Forum diretto da Mikhail Gorbachev.

Sono da ricordare le quattro confraternite di San Giovanni, Sant'Antonio, San Sebastiano e della SS. Trinità, la cui fondazione risale al XVI secolo, che tanta parte ebbero nella vita sociale e religiosa del paese; il Monte di Pietà fondato nel 1611 da Giorgio Pagliari con una dotazione di 1000 scudi d'oro; la Società Operaia di Mutuo Soccorso fondata nel 1851, tutte fondazioni che hanno cessato di esistere negli anni che vanno dal 1900 a circa il 1970.

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